Monday, March 16, 2009

MEDITAZIONE 4 - A cura di Lia Camporesi

Quante cose si dicono e si fanno senza esserne veramente consapevoli! Si fanno tantissime cose solamente per abitudine. Facciamo meccanicamente senza renderci conto che prima dell'azione c'è un pensiero, un istinto, un'abitudine che ci fa agire. Dobbiamo liberarci dell'abitudine, dell'adeguarsi a quello che tutti fanno o dicono. Ritorniamo a noi stessi. Sono io che faccio e perchè faccio. Diamo una ragione alle nostre azioni, anche le più banali: rendiamoci consapevoli!
Quando ci mettiamo in meditazione non c'è immediatamente la sospensione del movimento mentale. Prima c'è la focalizzazione e poi, lavorando con gradualità, ci si educa senza violenza: il nostro lavoro deve seguire passaggi graduali e quindi prima riportare la mente alla unitarietà della concentrazione e poi andare oltre. Nel passaggio dalla dispersione alla concentrazione ad un certo punto la mente si accorgerà che non perde ma anzi acquista una forza che fa diventare la sua energia più compatta e più potente. Questo è un momento importante perchè la focalizzazione non è continua, va e viene, ma non bisogna fermarsi se ci pare un'impresa impossibile arrivare alla concentrazione continua perchè ci pervadono mille pensieri ogni volta che ci sediamo per meditare. Insistendo con perseveranza la concentrazione acquisterà sempre più durata e spazio. Importante è focalizzarci su un solo oggetto (mantra, respiro, una frase, un oggetto, una preghiera) che fermerà la nostra mente. Questa volta abbiamo meditato secondo gli insegnamenti di Thich Nhat Hahn e seguendo 5 stadi diversi:

1 - Inspirando so che sto inspirando. Espirando so che sto espirando. (per l'unione mente-corpo)
2 - Inspirando mi vedo come un fiore. Espirando mi sento fresco. (per favorire un senso di vitalità)
3 - Inspirando mi vedo come la montagna. Espirando mi sento solido. (per aiutarci quando siamo preda di emozioni violente a non vacillare)
4 - Inspirando mi vedo come un lago. Espirando rifletto ciò che è. (per rendere calma la mente ed evitare pecezioni sbagliate)
5 - Inspirando mi vedo come spazio. Espirando mi sento libero. (per creare uno spazio sia nel nostro cuore che intorno a noi e distaccarci da tante cose inutili)

Questi sono tanti piccoli suggerimenti per noi quando facciamo meditazione e possiamo appoggiarci a uno di questi sostegni per la nostra attenzione.

Thich Nhat Hahn diceva " Mindfullness , la pienezza di mente o presenza mentale sia un punto ben preciso. Qualunque cosa stiamo facendo, il gesto che stiamo compiendo, per quanto elementare e banale, modesto, la mente sia sempre presente. Non distratta in altre direzioni." e più avanti "se viviamo senza consapevolezza, se ci perdiamo nel passato o nel futuro, se permettiamo che i nostri desideri, la rabbia e l'ignoranza ci trasportino qua e là, non riusciremo a vivere profondamente ogni momento della nostra esistenza. Non saremo in contatto con ciò che accade nel momento presente e le nostre relazioni con gli altri saranno povere e superficiali".
Se avete domande...Lia
 
 

2 comments:

Anonymous said...

Per quanto leggeri e fragili possano essere i miei pensieri, a me l'"esperimento" di meditazione di lunedì scorso è molto piaciuto. Mi sono accostato allo yoga pensandola una disciplina individualistica e, nonostante i primi felicissimi insegnamenti avuti ed alcune immeritate intuizioni, ho continuato a praticarla in tal modo. Quello che invece lunedì scorso mi è successo è d'aver incontrato altri miei limiti ma d'aver "scoperto" che, almeno così mi è sembrato, lo yoga è pure nella pratica una disciplina (posso usare i termini che seguono?) collettiva e sociale da condividere generosamente anche con persone affatto ignote. Ciò che mi sono sopreso a fare è stato il tentativo di accomunare il mio respiro con un respiro (o una serie di respiri) prima non conosciuto. Dopo la prima positiva sorpresa mi sono però lasciato cadere nei miei soliti disastri e tuttavia, anche se non ne ho avuto materialmente il tempo, penso di aver iniziato a comprendere un meccanismo nuovo di come (posso dirlo?) si può vivere (meglio?).
Grazie.

Lia Camporesi said...

Caro Andrea, sono felice delle tue parole e ti ringrazio soprattutto perchè vedo che hai perfettamente capito lo spirito della meditazione e dello yoga. Infatti stai abbandonando alcuni pregiudizi o giudizi erronei che non solo tu, ma tanti, ascoltano e magari accettano perchè ci sono arrivati da "intellettuali" o giornalisti o chi altri ne parla senza sapere bene di che sta parlando. Soltanto facendo esperienza si può tentare di parlarne anche se è sempre molto difficile analizzare e poi spiegare ad altri le proprie esperienze spirituali. Sono io a ringraziarti e tu continua a non farti condizionare dagli altri (fin dove ti è possibile) ma segui ciò che il tuo Sè (non l'ego) ti suggerisce. Stiamo facendo insieme un percorso non facile ma l'inizio è molto confortante. Ricorda però sempre (questo i veri Maestri non si stancano di ripeterlo sempre) che il cammino è molto lento e possono esserci molti intralci ma l'entusiasmo iniziale non deve diminuire perchè le scoperte ulteriori possono essere molto proficue ed anche molto gratificanti. Arrivederci! Lia